martedì 16 agosto 2011

lettera alla nonna

Fin da piccola mia nonna mi ha detto: "per conoscere una persona non stare a sentire quello che dice su di sé: guarda quello che fa. E prima di aver appurato chi è, non fare con lei né patti né promesse".

Ah, nonna! Se sapessi come mi hai condannata!
Ho sempre seguito il tuo consiglio in prima persona: è così che ho scoperto la via dell'azione. Ho sempre fatto molto e parlato poco, specie di ciò che facevo.
Ma bisogna ammettere, ad un certo punto, che sarebbe molto più comodo adagiarsi su ciò che comunemente, invece, viene fatto: dimostra anche tu il tuo sapere sulla bacheca di facebook! Cita libri che non hai letto e concetti sui quali non hai meditato! Tu hai su anobii 300 libri, tu hai la bocca piena di termini esotici! Hai le fatine, gli incensi, le piantine, i fiorellini, gli gnometti, le pietre, la bacchetta, il pugnale variopinto! Che bellezza!

Riempiendoti la bocca di parole e la casa di oggetti, non dovrai stare a guardare quello che in effetti fai o non fai, il modo in cui agisci: questo è del tutto irrilevante! Difenderai le tue parole e i tuoi oggetti fino alla morte, contro chiunque li attacchi: essi sono la tua idea di te e del mondo.

Cara nonna, se fossi vissuta all'epoca delle vetrine sul web saresti inorridita, nell'epoca in cui conta la foto che metti, non la faccia che hai. Conta l'hobby che selezioni da un elenco, non quello che effettivamente hai: scrivi "viaggi" e non hai mai passato la frontiera. "Giardinaggio" e hai un cactus. "Stregoneria" perché compri i cristalli e fai gli orecchini di fimo.


Mi tolgo il cappello con te, nonna, di fronte agli spagiristi che si sporcano le mani in laboratorio e hanno sentito il rumore pauroso e improvviso delle esplosioni; dinnanzi al tantrika che spende anni di preparazione in astinenza e devozione; di fronte all'aghori che vive una vita d'orrori per compiere i suoi sadhana; di fronte al monaco dell'ora et labora e all'asceta che digiuna per giorni. Di fronte a quelli che per anni si alzano all'alba ogni mattina per salutare il sole. Di fronte agli uomini che poco parlano, non usano ciò che fanno come una vanteria da vetrina e molto agiscono.

E di fronte a te, nonna, i cui sforzi sono stati ripagati perché, come mi dicevi, "se tu metti nella moka l'acqua e il caffé non uscirà mai il tè: se esce il té e qualcuno ti assicura che ci aveva messo il caffé, sai che sta mentendo. Così, puoi giudicare il passato dal presente, e dal presente intravedere il futuro."

4 commenti:

  1. Ma che bel post! E che gran nonna!
    AH, le nonne... (e i loro quaderni pieni di robe :P)
    Baci tata!

    RispondiElimina
  2. AH, nonna! Santa donna, una volta ha fatto mangiare a forza al macellaio una bistecca perché "le aveva assicurato che era tenera"!

    Ma specialmente i loro quaderni pieni di robe! XD

    baci :****

    RispondiElimina
  3. Una nonna razionale come ce ne sono poche. Ti invidio.

    7

    RispondiElimina
  4. a distanza di anni la trovo ancora saggia.

    RispondiElimina