Favola per bambini? Non solo.
Cappellaio Matto: "Credi ancora che sia un sogno, non è vero?"
Alice:"Ma certo, è solo un'invenzione della mia mente"Cappellaio Matto: "Questo vorrebbe dire che non sono reale?"
"Ma io non voglio andare fra i matti", osservò Alice.
"Bè, non hai altra scelta", disse il Gatto "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta."
"Come lo sai che sono matta?" Disse Alice.
"Per forza," disse il Gatto: "altrimenti non saresti venuta qui."
"Quando uso una parola", Humpty Dumpty disse in tono piuttosto sdegnato, "essa significa esattamente quello che voglio – né di più né di meno."
"La domanda è", rispose Alice, "se si può fare in modo che le parole abbiano tanti significati diversi."
"La domanda è," replicò Humpty Dumpty, "chi è che comanda – tutto qui."
***
Da bambina non amavo quel libro: non riuscivo a capirlo, non aveva alcun senso. Le "meraviglie" non ce le vedevo in un irritante mondo di matti.
Oggi, invece... beh, lo sapete. Ma non sapete perché.
Alice sogna il suo Paese delle Meraviglie ("il mio mondo ideale") ma si trova in un incubo dove il non-senso, la tirannide e la pazzia prendono il sopravvento. Solo quando impara a gestire il sogno, a dominare la stessa realtà creata dalla sua visione, Alice ne esce viva e avrà imparato anche a gestire la realtà ordinaria, consapevole che: "siete solo uno stupido mazzo di carte!"
Per dirla con Carroll:
Life, what is it but a dream?
La domanda è: chi è che comanda- tutto qui.