domenica 26 dicembre 2010

Sol invictus

Crocifisso il sole d'inverno
filtrava nella foschia
rivelando i fregi e le sculture
del mio cuore martoriato.
Lunga si stagliava la strada,
così lunga per piccoli passi...
Sola e silente come una perla
brillavo dall'abisso del mare.
Cantava il sole come un miraggio,
respirando cristallo e luce,
al confine del mondo umano.
Crocifissa nel velo tra i mondi
danzavo rapita d'estasi
* l'alba come corona *
il sangue proteso a sfiorarti.

venerdì 24 dicembre 2010

lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
ho sempre vissuto secondo quello che ritenevo giusto, senza curarmi troppo delle scorciatoie, dei giochetti di potere, delle amicizie di comodo. Ho sempre tenuto alla mia coerenza, ho cercato di non prostituirmi solo perché "un giorno avrei avuto bisogno di un favore". C'era sempre una soluzione, guardando avanti, che mi spingeva a non piegare la testa a falsi amici e falsi amanti con cui prostituirmi. Oggi non sono più così sicura delle mie scelte: pochi si possono permettere il lusso dell'integrità e allo stesso tempo vivere dignitosamente. Avevo scelto la facoltà di legge sicura che la giustizia fosse un bel campo da studiare, e mi sono trovata di fronte a decreti legislativi ogni anno diversi, cavilli legali con cui far assolvere il cliente che paga di più e strani proverbi da giuristi ("la legge si applica, ma per gli amici si interpreta" è solo uno tra i tanti). Credevo di essere intelligente ma sono finita fuori corso: quando studio leggine del cazzo che chiamano "legge" e "giustizia" mi viene la nausea.
Caro Babbo Natale, quando ero piccola mi hanno detto che non esisti, ma ho scoperto che le persone sono bugiarde, quindi forse esisti davvero. Se mi stai leggendo e credi anche tu che un essere umano abbia il diritto di non prostituirsi e di vivere in santa pace, portami sotto l'albero un po' di forza e fiducia per continuare a farlo.

lunedì 20 dicembre 2010

e sembrava tranquillo...

Sottotitolo: Mai sottovalutare un uomo che insegna diritto penale militare e ha la faccia paciosa.

Prima candidata: "Signorina, la defenestrerei ma siamo al primo piano e rischio di non farle male."
Seconda candidata: "Mi parli del principio di legalità nello Statuto di Roma"  "Che la legge penale deve essere garantista."  "E che se mia nonna aveva le ruote era una carretta."
Terza candidata: "Qual è il primo caso di un capo di Stato effettivamente processato?"  "Priebke?"  "No, signorina."   "Erdemovic?"   "L'ha preso per un esame o per un quiz show?"

Mi interroga domani. Sicuramente non farò una figura del genere, però intanto ne ha bocciati 5 su 11. Buona media per un esame complementare.

sabato 18 dicembre 2010

episodio psicotico... o romantico


Musica come compagna. Un esame lunedì, di quelli per cui ho troppo poca ansia e che si risolvono in un voto a caso a seconda che il prof. ami o odi chi ragiona quando studia, perché come diceva un mio amico, professore in pensione, “non ho mai amato la gente che pensa”.
Ieri ho cantato per strada, sotto la neve. Una specie di crisi psicotica, o romantica, non l’ho capito. Avevo dimenticato di proposito l’ombrello. Nessuno per strada, o forse, più semplicemente, non ho guardato se ci fosse qualcuno ad ascoltare. Ho camminato sola, sotto i portici. Cose che capitano, sapete. Arrivata a destinazione, ho rifatto il giro dell’isolato finché, bianca come un pupazzo, mi sono costretta a suonare il campanello.

giovedì 16 dicembre 2010

lapsus natalizio

"Salve, desidera?"
"Salve, ho un lapsus sul nome quindi le dovrò mimare quello che voglio"
"Ah beh, sono proprio curioso allora."
"Quel... frullatore per minestre che si mette nelle pentole... sì, il VIBRATORE PER PENTOLE!"
"Il minipimer...?"
"Sì, ecco!"
"Beh, è la prima volta che lo chiamano così, comunque glielo faccio arrivare per martedì. Si chiama frullatore a immersione comunque."

-.-'
XD
:P

lunedì 13 dicembre 2010

TIE' u_u

Dicevamo... che gli scrittori di racconti vengono sempre e comunque dopo i cerebrolesi in stile Moccia, e occupano la penultima posizione nella graduatoria degli autori pubblicabili, appena prima dei "poeti sperimentali".
Ebbene, ho appena ricevuto una proposta di pubblicazione, strappata con la testardaggine di chi ha scritto e-mail a ben 20 case editrici. Direi.... tiè!!!!

:D

A breve ulteriori informazioni.

domenica 5 dicembre 2010

Spiragli e libertà

Spiragli di libertà tessono fitte reti di sogni: solo una mente sottile può passare per la cruna di un ago.
Spiragli... tutto ciò che abbiamo per librarci al di sopra del brusio della folla di un universo newtoniano. Piccoli Lucifero, causa della follia di troppi astrofisici. E quando essi si chiederanno qual è la causa di quella minuscola discrepanza tra la legge ineluttabile e quel piccolo astro che apparentemente vi si ribella, le sue labbra rideranno e diranno solo "libertà".
Ed essi scuoteranno il capo, calcolando una nuova equazione per imbrigliarla. Urleranno i filosofi nei loro comizi, trovando nuove parole per intrappolarla, descriverla per possederla.
Ma negli spiragli indomiti in cui tempo e spazio si curvano giocando con la luce, lì la mente libera è tutto ciò che vuole: corre a perdifiato come un fauno tra arabeschi di rami protesi, è lei stessa e non più lei, nasconde e svela i chiaroscuri della luce riflessa tra il mondo dei mortali e le visioni astrali.

martedì 16 novembre 2010

quanto (non) mi pagano per scrivere

Come sapete se siete stati invitati in questo blog, sono una scrittrice non pagata.
Forse non sapete quanto non pagata: l'editore mi deve ancora versare i diritti del 2009, mentre per la pubblicazione in 3 volumi, siccome tratta di temi a noi cari, gli autori hanno tutti rinunciato ai diritti d'autore per abbassare il prezzo. Collaboro con una rivista esoterica che mi paga in copie omaggio.
Ho partecipato anche a dei concorsi di poesia gli anni passati (2004-2005): le antologie mi sono arrivate a casa, mentre quando ho vinto la pubblicazione di un mio libro ne ho pagate alcune copie che non sono mai arrivate, e il libro non è mai stato pubblicato.

Come molti, temo di essere una di quelle scrittrici in eterna gavetta. Di quelle che non sai se troverai mai un editore che davvero sia disposto a credere in quello che scrivi. Certo, ti pubblicano. Chi ti pubblica lo trovi sempre, bene o male, specie se scrivi di esoterismo. Più facile ancora se scrivi buffonate esoteriche d'effetto o guide allo shopping.. Più difficile se scrivi romanzi o, peggio del peggio, racconti. Lì proprio sei la pecora nera, insieme ai poeti e vieni comunque e sempre dopo gli analfabeti. Anche chi ti recensisce lo trovi, e chi ti organizza una presentazione. Certo, lo fanno tutti, dite voi. Scrivere un libro è come avere un blog, ormai. Sì, ma se ci credono è diverso.
Così mi sono messa alla ricerca di un editore per il mio secondo libro di racconti, e seguendo il suggerimento de "L'Espresso" adesso cerco tra gli editori piccoli.
Vedremo che succede.

domenica 7 novembre 2010

Incipit: nastro rosso

Una donna corre insieme al vento.
Forse è lei a muovere il vento, chiamandolo col pensiero.
Forse danzano insieme.
A quella donna non serve ricordare com'era bello,
da piccola, arrampicarsi sugli alberi:
non le servono immagini per essere felice.
A volte la felicità scoppia all'improvviso,
come l'odore di un fulmine
nella notte delle stelle cadenti,
che squarcia il cielo con la sua luce elettrica.

Niente parole altisonanti né atmosfere suadenti.

I capelli turbinano legati da un nastro rosso:
non importa se scivolerà in mezzo al grano, 
rapito dalla velocità.
Non importa se un paio d'occhi la guardano danzare:
non cercherà di essere più bella per loro.
Una donna corre nel grano, i piedi saltano
tra le spighe dorate,
i pensieri sono troppo lenti per avere qualche attrattiva,
troppo ripetitivi per essere affascinanti, e li lascia volare,
col nastro rosso, verso chi abbia voglia
di dar loro ascolto.
La gonna larga forse si rovinerà nella corsa,
ma lei non smetterà d'inseguire l'orizzonte
per una gonna.
E a ogni passo, la gioia senza oggetto si fa più sfacciata,
forse è meglio coprirla con un fazzoletto da contadina,
potrebbe scandalizzare, potrebbe turbare
gli animi pensosi di questa povera gente,
ferma nel cercare di risolvere problemi
e rigettare ogni soluzione
per accrescere l'importanza del sacro dilemma.
Sacro dilemma.
Un nastro rosso scivola in mezzo al grano,
una traccia
per l'occhio attento che si chiederà
dove correva così veloce...
Corre verso l'orizzonte:
un sogno irrealizzabile
che solo un miracolo può esaudire.
Abbracciare l'orizzonte, meta insensata
per un viaggio che non pretende d'avere un senso
e può ridere di sé.

Tanto, basta che il grano accolga il piede.
Basta che il vento risponda al richiamo.
E la direzione è giusta.

sabato 6 novembre 2010

rompere il ghiaccio?

Lasciare un archivio tornito non è facile, ma la pagina bianca non mi ha mai spaventata.
E' solo una prova, in fondo.
Qui il mio vecchio blog. E' quello sotto la pubblicità dell'aspirapolvere. -.-  --> http://violetcyndi.iobloggo.com