domenica 7 novembre 2010

Incipit: nastro rosso

Una donna corre insieme al vento.
Forse è lei a muovere il vento, chiamandolo col pensiero.
Forse danzano insieme.
A quella donna non serve ricordare com'era bello,
da piccola, arrampicarsi sugli alberi:
non le servono immagini per essere felice.
A volte la felicità scoppia all'improvviso,
come l'odore di un fulmine
nella notte delle stelle cadenti,
che squarcia il cielo con la sua luce elettrica.

Niente parole altisonanti né atmosfere suadenti.

I capelli turbinano legati da un nastro rosso:
non importa se scivolerà in mezzo al grano, 
rapito dalla velocità.
Non importa se un paio d'occhi la guardano danzare:
non cercherà di essere più bella per loro.
Una donna corre nel grano, i piedi saltano
tra le spighe dorate,
i pensieri sono troppo lenti per avere qualche attrattiva,
troppo ripetitivi per essere affascinanti, e li lascia volare,
col nastro rosso, verso chi abbia voglia
di dar loro ascolto.
La gonna larga forse si rovinerà nella corsa,
ma lei non smetterà d'inseguire l'orizzonte
per una gonna.
E a ogni passo, la gioia senza oggetto si fa più sfacciata,
forse è meglio coprirla con un fazzoletto da contadina,
potrebbe scandalizzare, potrebbe turbare
gli animi pensosi di questa povera gente,
ferma nel cercare di risolvere problemi
e rigettare ogni soluzione
per accrescere l'importanza del sacro dilemma.
Sacro dilemma.
Un nastro rosso scivola in mezzo al grano,
una traccia
per l'occhio attento che si chiederà
dove correva così veloce...
Corre verso l'orizzonte:
un sogno irrealizzabile
che solo un miracolo può esaudire.
Abbracciare l'orizzonte, meta insensata
per un viaggio che non pretende d'avere un senso
e può ridere di sé.

Tanto, basta che il grano accolga il piede.
Basta che il vento risponda al richiamo.
E la direzione è giusta.

4 commenti:

  1. Molto Molto bello!! ^__^
    M@t

    RispondiElimina
  2. grazie tato ^^ benvenuto nella nuova tana del bianconiglio!

    RispondiElimina
  3. ...e rispecchia la mia visione molto semplice e naturale delle cose: la partecipazione animica nel presente. Come a dire che finché rimugini e ti agiti, non stai vivendo il presente e ti perdi una dimensione meno cerebrale (e più viva) di te stesso e della vita.

    RispondiElimina