lunedì 9 maggio 2011

fissazioni

Libri sugli scaffali, impilati accanto ai muri, chiusi in scatoloni ricoperti da altre pile. Cellophane. Carta di vecchi giornali avvolge le copie rare. Libri scarabocchiati, sottolineati, appuntati. Doppie file nella libreria. L’ordine non entrerà mai nella stanza, sarà buttato fuori a forza al prossimo mercatino.
Copie che non so più dove sono finite, prestate a chi non le ha mai restituite.
Copie che non so di avere e certe mattine mi cadono sui piedi o in testa, dicendomi: “esisto”.
Povero cervello dalle sinapsi confuse. Nozioni galleggiano, ogni tanto, in una conversazione. “Dove l’hai letto?”… e non so più se l’ho letto in chissà quale libro o se fa parte delle mie paturnie serali.
Ho letto troppo. Continuo a farlo. Ho bisogno di cultura come della dose giornaliera per aumentare i giri dei neuroni.
La fissazione più tremenda è correggere gli errori di battitura nei libri come li dovessi pubblicare io.
Con inarrestabile puntiglio correggo nozioni e concordanze verbali, cancello “d” eufoniche sparse a profusione.
Dividerò gli scaffali come fossero bibliografie, a giorni. Sempre che si riesca a trovare un senso a tutto ciò.
Eppure mai in un libro ho trovato la conoscenza del silenzio.
In fondo sono solo parole. Illusione di sapere.
Venti minuti al giorno chiudere le tende, le porte, staccare i telefoni, spegnere le luci.
Spegnere il maledetto cervello.
Venti minuti al giorno abbandona la mente. Taci.
Allora qualcosa accade. Prende vita il mondo senza luce.

10 commenti:

  1. ciao sono federico, pure io scrivo se ti va di visitare il mio blog Diario di un visionario e dirmi cosa ne pensi mi farebbe piacere.
    Hai già pubblicato con qualche cassa editrice?

    RispondiElimina
  2. Ciao, sono già passata per il tuo blog e avevo anche lasciato un commento ^^

    Ho pubblicato, sì, l'anno scorso con la casa editrice morellini, il libro si chiama "il labirinto degli specchi".
    Poi qualche articolo sulla rivista elixir, ai numeri 8 e 9, e adesso sotto pseudonimo in un nuovo libro della rebis, che è uscito la settimana scorsa.

    RispondiElimina
  3. quello che scrivo sul blog sono le ultime cose però ho della roba vecchia che mi piacerebbe pubblicare (non ho in mente grandi cose anche perchè sono cosciente che sono cose un po' strane)
    hai un idea per qualche casa editrice (io sono di rovigo) o come trovare qualcuno che mi dia una mano con l'editing?

    RispondiElimina
  4. anche io ho letto troppo. purtroppo il mio cervello non ha assorbito nulla di logico... e mi ritrovo con nozioni confuse e contraddittorie... la cosa bella però è che ho imparato il suono delle parole!

    :) ciao tesoro, sempre bello ciò che scrivi.

    RispondiElimina
  5. @fred: no, mi dispiace. Devi mandare i tuoi lavori in giro, mandarne tanti e rifiutare tutte le offerte di pubblicazione a pagamento.

    @fabio: illusione di sapere, nozioni contraddittorie...ma più che la cultura è la pratica che ti cambia davvero ;)
    Poi sai, ci sono anche gli uomini-suppelletili-da-salotto che leggono, studiano, si pavoneggiano, e quando si alzano dalla poltrona agiscono come grandi imbecilli. Dio ce ne scampi, gamberetti e aragoste.

    RispondiElimina
  6. ahahahhahahahahaha! gamberetti e aragoste è stupendo!

    RispondiElimina
  7. Se la verità è luce, le parole sono parasoli necessari per vedere. Quelle buone o sono messe così bene che non si notano nemmeno, oppure sono così calcate che svelano il loro essere velo.

    RispondiElimina
  8. e quelle sono le eccezioni, sempre piacevoli ;) ma di per sé non sufficienti credo.

    RispondiElimina
  9. La saggezza del silenzio :* ... prima lo capiremo meglio sarà...nel frattempo, una bionda fresca, con questa arsura non fa mai male XD

    RispondiElimina