sabato 11 giugno 2011

perdere la forma

Sulla linea d'orizzonte mi tengo in equilibrio, pregando i miei passi. Ognuno produce un'eco. Ognuno lascia una traccia. Mi troveranno dopo una corsa a perdifiato, mentre disegno con le dita il profilo delle montagne.
Non c'è una nuova destinazione.
Mi chiederanno cosa faccio e perché siedo lì. Risponderò che disegno montagne. Qualcuno offrirà cibo e un alloggio, forse con insistenza. E dall'insistenza comprenderò che non è altro che un fantasma.
Terrò per me il sapore del fuoco e il grido della tempesta che si avvicina.
In silenzio guarderò i lampi rispondere al richiamo, e il merlo sul tetto ripetere il suono della mia voce.

Nessun commento:

Posta un commento