mercoledì 20 luglio 2011

cos'è un "legame"- o laccio.

Sono giunta alla conclusione che abbiamo concezioni molto falsate dei rapporti umani. 
Per la maggior parte delle persone, un rapporto è tale se si crea una cosa che chiamano “legame”.
Legame.
È un termine molto brutto: il suo primo significato è “legatura, laccio”.
Ovvero, dipendenza.
Non importa come questa dipendenza si maschera con parole o filosofie di vita "indipendenti" o "anticonformiste": bene o male, è una malattia da cui tutti sono affetti. Se il fine del “laccio/legame” non è il matrimonio/convivenza (laccio amoroso) che richiede ovviamente anche che altre pretese preliminari siano soddisfatte in un certo ordine, sarà “ho bisogno che tu venga qui immediatamente, qualunque cosa tu stia facendo” (laccio dell’amico/a).
Frasi ricorrenti nel lessico del laccio sono, ad esempio, “non ti fai sentire abbastanza”, calcolandosi quell’apparentemente innocuo “abbastanza” in virtù del comunemente accettato criterio per cui “le cose devono andare in un certo modo”, il che non comprende solo “tutti i giorni”, ma progressivamente mira a voler comprendere un arco di tempo indefinito ogni giorno in cui bisogna soddisfare la necessità altrui di sentirsi al sicuro, coccolati, ascoltati e accettati. Perché da soli non siamo in grado di darci queste cose. Più soddisfi l’aspettativa, più la sua fame cresce. E se un giorno non le dai da mangiare, potresti anche sentir parlare di “mi devi gli arretrati”.
Devo? Ho firmato qualcosa? No, ma non ha importanza: "è ovvio volere certe cose". Un tacito accordo sociale, pare. La questione si fa quasi interessante, un sociologo si scatenerebbe.

Se questo criterio di vita relazionale tu non lo accetti, niente paura: ce n’è per tutti i gusti di risposte con cui si fa un passo indietro!
Ma, in realtà, togliere questo concetto dalla testa dell’essere umano è pressoché impossibile: ci saranno sempre aspettative e pretese. Se non è oggi, diamole tempo: riproveremo domani e casomai faremo di nuovo il passo indietro. L’aspettativa non cambia, può solo rimanere malcelata per qualche tempo.

Non bastiamo a noi stessi e, anzi, siamo tremendamente annoiati da noi stessi.
Per questo si crea la dipendenza.
Per questo non è mai “abbastanza”.

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